I 5 motivi per cui organizzare eventi è il peggior lavoro del mondo (e il migliore)

Organizzare eventi è uno di quei lavori che dall’esterno non si capisce. Se fai questo lavoro, a qualsiasi livello, ci sono ottime probabilità che ti senti piuttosto incompresa/o  tutte le volte che parli  con qualcuno che fa un lavoro normale, di quelli che gli adulti hanno nei libri per bambini. Se qualcuno ti dice che fa l’avvocato, il cuoco, l’architetto o il poliziotto, già vi fate un’idea più o meno chiara e più o meno vicina alla realtà di come passi le sue giornate. Quando invece sei tu voi a dire che lavoro fai , sul volto dell’interlocutore compare spesso quella tipica espressione stolida della mucca che guarda passare il treno. Qualcuno vi immagina intenti a sorseggiare cocktail da un bicchiere triangolare a un festino di dubbio gusto, altri a gonfiare palloncini alla festa di compleanno di un bambino o a organizzare i tavoli di un pranzo di nozze. L’alternativa ancora più fastidiosa sono quelli che immediatamente vi fanno sapere che “vi invidiano” e poi dimostrano di non avere idea del perché dovrebbero invidiarvi e ne individuano il motivo nel fatto che siete “sempre in mezzo alla gente”. Il che, a pensarci, vale anche per i pendolari sul treno, ma loro non sono mai oggetto di invidia, chissà perché. Scherzi a parte, è vero che organizzare eventi è un lavoro bellissimo, che mette alla prova la creatività e ci porta a conoscere contesti sempre diversi. È un lavoro che non conosce noia né routine e chi lo sceglie di solito non si pente della propria decisione. Come in ogni professione, tuttavia, non mancano i lati negativi, quelli che vi fanno periodicamente rimpiangere quella decisione di progettare un evento . Perché per fare questo lavoro ci vuole la stoffa giusta e chi non ce l’ha tende a non durare a lungo .. I motivi sono molteplici e questa selezione è decisamente pottimistica: sentitevi liberi di aggiungere i vostri personali motivi di frustrazione.

1. A che ora stacchi?

Mai. Non stacchi mai. Il lavoro è finito quando è finito e non un secondo prima. Gli orari notturni e i giorni festivi non sono da considerarsi “straordinario” e nessuno verrà a darvi una pacca sulla spalla . La mancanza di una linea di demarcazione chiara fra orario di lavoro e “orario di tutto il resto” fa sì che il vostro cervello resti in modalità lavorativa virtualmente per 24 ore – a meno che non siate una di quelle creature mitologiche che dopo il lavoro meditano, fanno yoga, scalano una cima degli Appennini a caso e millantano di riuscire davvero a lasciarsi le preoccupazioni professionali alle spalle. Se siete a cena con l’amore della vostra vita e lui/lei si alza per andare a incipriarsi il naso, la vostra mano correrà sullo smartphone perché “alla fine controllare un attimo l’email per vedere se è arrivata quella conferma” non conta proprio come lavoro e certamente non vi rovinerà l’atmosfera della cena quando vedrete che la conferma non è arrivata. Se il tuo  lavoro è quello dell’organizzatore di eventi,oppure sei un gestore di una location in quale il punto forte sono gli eventi , ci sono ampie probabilità che appartieni  al’esercito di quelli che si addormentano con il telefono non sul comodino, ma sul cuscino, per aver “controllato solo un’ultima cosa” prima di dormire. Tutte le sere. Per due ore.

2. Stai sempre in mezzo alla gente!

Tutti stanno sempre in mezzo alla gente, tranne quelli che di professione fanno il guardiano del faro o il ricercatore in una palude dell’Amazzonia. La maggior parte dei lavori “normali” prevede che si stia a contatto con i propri colleghi, che stanno lavorando anche loro, oppure con il pubblico, che di solito capisce che il commesso, il cameriere, il tassista e il pilota d’aereo stanno svolgendo una professione. L’organizzatore di eventi passa un sacco di tempo circondato da gente che non solo non sta lavorando, ma si sta divertendo e che, per la natura stessa del contesto, non ha chiarissimo il fatto che l’organizzatore non è lì per divertirsi. Proprio perché una parte importante del lavoro di event planner è essere presente all’evento stesso e garantirne il successo, essere sorridenti e rassicuranti è un requisito importante della professione, un po’ come per le hostess e gli anestesisti. Forse berrete un bicchiere di vino, forse scambierete una chiacchiera informale, ma mentre gli ospiti chiudono la serata con l’intrattenimento musicale che voi avete organizzato, il tuo  compito sarà quello di attraversare la sala sorridendo e sottraendovi alle conversazioni altrui per andare a chiudervi in ufficio a fare i conti, a verificare che tutto lo staff abbia fatto quello che doveva fare, a preparare la fase successiva o a spiegare al committente perché il dj si è presentato con un’ora di ritardo e si sta progressivamente togliendo i vestiti (è un esempio a caso .A me non mi e capitato ad avere i relatori non puntuali  Mai.)

3. Il cliente ha sempre…

… ragione? No. Il cliente ha sempre un problema che solo tu, puoi  e devi risolvere. E ce l’ha a un orario in cui nessuno può venirti in aiuto, possibilmente di domenica, meglio ancora se a ferragosto o a Natale. Il cliente scontento non è una prerogativa di questo settore, beninteso, ma il cliente che ha commissionato un evento, quando non è soddisfatto, te lo fa sapere con una ferocia ignota anche ai più bistrattati operatori di call center. Un particolare fuori posto a un evento importante verrà sempre percepito come una macchia irreparabile, la rovina dell’intera esperienza, il male assoluto, un affronto personale. E sapete qual è la cosa peggiore? Che il cliente, se non ha comunque ragione, spesso non ha neanche torto.  il tuo  dovere è sul serio quello di risolvere un problema irrisolvibile, a un orario impossibile, in un giorno ridicolo, con mezzi inadatti.

4. Non potrai mai più goderti un evento da spettatore

Gli altri stanno ascoltando il concerto,oppure il metting? Tu ti perderai a pensare che l’illuminazione è tutta sbagliata. I tuoi amici stanno ascoltando il discorso del testimone dello sposo? Tu stai contando i tavoli e cercando di capire quale sia stato il budget complessivo. Tutti gli eventi organizzati nei quali verrai invitato o sceglierai di andare per divertirti li passerai a guardarti intorno trovando difetti o appuntandoti idee, speculando su costi e ricavi.

5. Organizzare eventi è il miglior lavoro del mondo

… Perché altrimenti lasceremmo perdere. E anche un po’ perché organizzare eventi rende possibile essere creativi in modi che altre professioni non consentono, sperimentando con tutto quello che stuzzica la nostra fantasia, dalle nuove tecnologie agli stili estetici più diversi. E anche perché creare esperienze e ricordi nelle vite altrui è un privilegio e perché trovarsi davanti al risultato finito, quando tutti i pezzi si compongono insieme in modo armonico e quasi magico è una sensazione che non ha prezzo

Daniela Ardelean
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