Vi è capitato rileggendo la fiaba ‘Aladino e la Lampada Magica’ di riscoprire che la magia dell’ampolla in questione realizzasse infiniti desideri e che Aladino possedesse anche un anello dagli stessi poteri?
Le fiabe sono metafore di processi interiori dell’anima. E i desideri sono espressione di quei processi spesso chiusi in un cassetto e archiviati così lontano da dimenticarne l’intrinseco valore di verità di cui si fanno portatori. Dunque come far riemergere i desideri più reconditi e rimettersi in connessione con la parte più profonda di se stessi?
L’abbiamo chiesto al filosofo Matteo Ficara, autore di “Le Stanze dell’Immaginazione”, relatore di Crea la vita che vuoi, l’evento di formazione ideato da Daniela Ardelean che il 2 e 3 dicembre riunirà nel Parc Hotel Paradiso & Golf Resort di Peschiera del Garda i migliori 15 formatori di fama nazionale e internazionale esperti in programmazione neurolinguistica, coaching, marketing, business, networking, personal branding, yoga, nutrizione e tanto altro.
Cosa sono i desideri? La parola al filosofo Ficara
1. Desiderare
L’etimologia avvicina questo termine alla volta delle stelle. La parola ‘sidera’ si riferisce alle stelle e un desiderio è la volontà sottile di volerle scavalcare. De-siderando una parte sottile di noi, l’anima, mette in atto un processo di conoscenza di sé e di creazione della realtà.
Pensaci. Quando desideri ti senti attraversare da una forza capace di darti la giusta forza,
motivazione e determinazione, per iniziare qualcosa. Eppure non tutti i desideri si realizzano, ecco perché chiediamo aiuto ad un esperto come Aladino.
2. Aladino, la Lampada, il Genio
Quando arriva un desiderio, si verifica un’invisibile espansione di quello che sei, che permette di
scorgere nuovi confini e, dentro questi, di conoscere qualcosa in più di sé. Lo stesso accade, in senso metaforico, ad Aladino quando toglie la polvere dalla lampada, sfregandola. Egli si
vede, cioè conosce qualcosa di nuovo di sé.
Questa sensazione libera il proprio Genio interiore, spesso identificato con la figura dell’Io-
Bambino. D’altronde, chi desidera più dei bambini? Forse solo un adulto innamorato, ma diversamente da un bambino, l’adulto rinchiude la sua immaginazione creatrice verso una sola direzione (quella erotico-sessuale), mentre il Bambino convoglia la stessa energia verso il gioco, strumento che gli consente di conoscere se stesso ed il mondo.
Un adulto smette di crescere quando non esplora altri modi di direzionare l’energia del desiderio. Perdendo moltissimi mondi possibili.
Quali sono le regole indicate da Aladino per realizzare i propri desideri?

Il filosofo Matteo Ficara parla di desideri
3. L’atto della Creazione e le sue regole
Le regole di seguito sono state elaborate intrecciando la fiaba con la qabbalah:
- Rispetto / Obbedienza
Nella fiaba è rappresentata dal rapporto Aladino-madre. I dialoghi tra i due indicano che
nonostante si abbia accesso all’infinita potenzialità del desiderio (la Lampada), ci sono
regole, sistemi, che vanno rispettati. Altrimenti quella magia causerebbe una
rottura. Mentre l’atto di realizzare un desiderio deve avvenire in conformità con la
natura delle cose e portare abbondanza (per tutti). Nella nostra cultura questo è indicato da due dei dieci comandamenti: non desiderare la
donna/le cose di altri. Desidera per te, quindi, solo per te. E questo esercizio di limitare i desideri attraverso delle regole porta a conoscere quello che veramente si vuole. - Povertà
Spesso il primo desiderio che si ha è legato alla ricchezza (nel solo senso economico), eppure Aladino non desidera mai denaro o ricchezza. Non per sé, almeno. Lo desidera solo perché è tra le regole da rispettare di cui parlo sopra. Per poter avere la mano della figlia del Sultano, la legge vuole che si invii una dote. Quindi Aladino non chiede ricchezza ma di soddisfare l’esigenza della dote. Aladino, in definitiva, non ha mai desiderato diventare ricco ma segue il suo cuore, innamorandosi della figlia del Sultano. - Castità
Si tratta di un concetto travisato nella nostra società. La castità non ha niente a che fare
con l’eliminazione della vita sessuale ma s’intende come ‘stare nella purezza’. Certo questo principio, riletto da una particolare ideologia, ha portato a quello che oggi conosciamo. Ma stare nella purezza significa letteralmente ‘riconoscere quello che c’è per quello che è’, un atto fondamentale per riconoscere il desiderio e vederlo realizzare. Nella realtà questo significa conoscere quello di cui si ha realmente bisogno, ovvero non chiedere mai un desiderio-mezzo ma puntare a un desiderio-scopo (se vuoi una casa che costa 100.000€ non desiderare i soldi bensì la casa). - Aggressività
Spesso pensiamo all’aggressività negli stessi termini della rabbia, eppure non è così. ‘Ad-gradi’ significa andare verso. Si può anche chiamare coraggio quel fuoco che spesso erroneamente possiamo considerare rabbia ma è una delle più forti motivazioni. Capaci di tenere una persona sulla volontà di desiderare e credere che sia possibile realizzarla. Amare quello che si vuole consente di avere una forza inaudita che permette di superare ogni
ostacolo. Ricorda, Aladino è un povero che riesce a sposare la figlia del Sultano.
Il segreto più grande per realizzare i propri desideri è saper stare nel ‘Cuore’. Non è un modo di dire ma una vera e propria capacità che richiede di innamorarsi-senza-motivo. Per ‘In-namorarsi’ s’intende non tanto amare qualcuno ma ricordarsi che siamo in-Amore e l’altro è una porta su questo oceano di Bellezza. Tenere sempre acceso il canale del desiderio e il coraggio di andare nella direzione che il desiderare ti indica è la chiave.
Resta solo una domanda da ripetersi per ricordarsi che tutto è possibile: why not (perchè no)?
Il filosofo Matteo Ficara durante Crea la vita che vuoi, il meeting di formazione del 2 e 3 dicembre organizzato sul Lago di Garda, presenterà il suo intervento “Cuore e Immaginazione – come “vedere” il proprio ruolo nel mondo e portarlo a concreta realizzazione”. Non siete curiosi di scoprire quali consigli avrà in serbo per la platea?
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