A Crea la Vita che Vuoi Angelo Ricci ci farà conoscere il coraggio di chi la vita ha deciso di viverla dal vivo e non dagli spalti. Un Sognatore Sveglio che ha trovato ispirazione nei meandri del mondo e che un po’ ha avuto paura, ma ha sempre scelto di essere, non solo in sogno ma anche da sveglio.

Angelo Ricci di Sognatori Svegli.

La prima mossa è leggere il suo blog, la sua esperienza, il suo progetto: Sognatori Svegli. Non si può essere solo uomini, la prima frase della sua presentazione, ma bisogna essere in cammino, cercare tra i sogni, incoscienti e folli. Poi vai avanti nelle parole e leggi la definizione di se stesso più bella: bisogna essere un impostore. A nessuno balenerebbe nella propria mente di definirsi un impostore, a lui si. Angelo Ricci è un impostore che ha fatto dei sogni il proprio lavoro. In questo suo lavoro guarda la vita degli altri, la prende ad esempio per migliorarsi sempre e per aiutare gli altri a realizzare i proprio sogni. Proprio come Crea la Vita che Vuoi. Lui a chi gli chiede se è il tempo, questo che stiamo vivendo, di credere ai sogni, lui risponde di si. Proprio come Daniela Ardelean che ha fatto del suo sogno di aiutare gli altri un grande evento come Crea la Vita che Vuoi e che ha deciso di metterlo a disposizione di tutti.

Scaviamo nella vera vita di Angelo Ricci.

Il sognatore Angelo Ricci è Sognatori Svegli, tutti i giorni online sul suo spazio web. È un uomo che cura la propria casa e la propria famiglia, tutti i giorni in casa. È un padre sempre, senza limitazioni. Cantautore, premiato da Mogol con una borsa di studio per accedere al CET in cui si è perfezionato come autore di testi. La scrittura in tutti i suoi aspetti, profondamente sentita. Ma soprattutto, secondo me, è un “rischia tutto”, un uomo che non prende quello che gli capita ma che con arguzia e caparbietà ha scelto una strada e in tutti i suoi aspetti, belli o brutti che siano, l’ha percorsa per arrivare alla meta. Quale sia la meta lo sa solo la sua anima, un’anima gentile, come direbbe un attore del cinema Anni ’50. Proprio al cinema, a parer mio, si ispira questo suo essere profondamente matto, nel senso buono del termine. E poi leggo la sua biografia e scopro che ama la pizza, e vivrebbe in un cinema. Ecco, la tesi è stata confermata in tutto il suo splendore! Allora è proprio così, Angelo Ricci è un bellissimo film Anni ’50 dalla trama melodica e drammatica che lo rende vincitore, e non sognatore. Chissà, l’epiteto migliore per Angelo Ricci è Vincitore Sveglio.

Ma come si diventa Angelo Ricci?

Facciamo finta di essere in cucina e immaginiamo la ricetta del vincitore. Mettiamo un 20g di anni di lavoro in una multinazionale, mettiamo 30g di formazione scolastica, aggiungiamo 100g di capacità di scrittura, e 1Kg di fantasia. Mescoliamo tutto e inforniamo per tre mesi nelle favela dell’Amazzonia brasiliana. Quando abbiamo raccolto i sogni dei ragazzi di strada di Manaus, e abbiamo eliminato tutte le etichette, è tutto cotto a puntino. È così che abbiamo Angelo Ricci. Ma un uomo così coraggioso ha mai avuto paura? Si, tante volte, ma al contempo è sempre stato tanto coraggioso e il coraggio lo ha sempre aiutato ad essere quello che voleva diventare. Ha aperto il suo cuore alle mie parole quando mi ha rivelato (sono stata in bilico per ore se inserire o no questo pezzo) di aver sofferto di attacchi di panico. E quando una persona vuole cambiare la sua vita ma ha paura, nel vero senso della parola, di perdere il controllo come fa?

Prende il massimo anche dalla sua fragilità e fa il salto di qualità. Ecco, Angelo Ricci è un supereroe, mi sa che dobbiamo scomodare anche il cinema della Marvel per capire meglio il personaggio. Di che colore sarà la sua tutina? Verde, come la speranza, e rosso come l’amore per una moglie che lo ha aiutato, da donna e da psicoterapeuta, per superare, aggirare, distruggere l’ostacolo e crearsi la vita che voleva. Ha capito e messo in pratica, come fa ogni giorno da formatore e da studente. Angelo crede davvero in Crea la Vita che Vuoi perché è convinto che la formazione senza azione non sia nulla, e se questo evento mette alla base di tutto l’azione, allora ha già fatto vincere i partecipanti. Proprio perché crede nell’azione non si è mai risparmiato quando è stato un formatore: all’apertura di un nuovo call center, notando la sfiducia di quasi tutti i candidati verso quella professione, ha scelto di non formarli alla tecnica di vendita fin da subito ma ha pensato di iniziare con il racconto della propria esperienza in quel settore prima, e poi facendosi raccontare le vite degli aspiranti al lavoro. È così che ha vinto nuovamente nella vita e ha potuto godere nel vedere, oggi, a distanza di tempo, molti di quei ragazzi essere dei professionisti anche grazie al non aver lasciato il call center in quel momento.

Un consiglio direttamente da Angelo Ricci.

Arrivati a questo punto ci verrebbe da chiedere: vale la pena formarsi o basta rischiare nella vita? Vi riporto le esatte parole di chi avrebbe potuto, tranquillamente, essere il Prof de L’attimo Fuggente.  “Il mio consiglio è quello di mettersi in gioco, fregarsene della paura del giudizio, fare domande, partecipare attivamente e cercare di ottenere il massimo da eventi di questo tipo proprio perché, personalmente, credo moltissimo nella contaminazione da altre idee, da altri modi di intendere il mondo e da altre esperienze con cui entrare in contatto”. Come direbbero a X Factor: eventi di formazione? Per me è SI.

Daniela Ardelean
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